Ceresio 7-9
Asti Architetti ha ristrutturato e convertito a uso uffici il vecchio palazzo di A2A in via Ceresio 7/9 affiancato alla nuova sede dell’Associazione per il Disegno Industriale – ADI.
A Milano, nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex centrale elettrica Enel, un edificio industriale affacciato su via Ceresio 7/9– uno vecchio palazzo di A2A di fine anni sessanta – è stato ristrutturato e riconvertito a uso uffici da Asti Architetti. Questo intervento ha previsto il mantenimento dell’edificio esistente andando però a riconfigurarlo attraverso canoni estetici contemporanei, così come è stato fatto per tutti gli altri edifici di nuova formazione prospicienti la piazza privata a uso pubblico, come la nuova sede dell’Associazione per il Disegno Industriale – ADI.
I prospetti originari sono stati sostituiti da facciate a tutt’altezza, mentre gli spazi interni sono stati ridistribuiti per creare ambienti di lavoro open space. Asti Architetti hanno scelto di avere due fronti ciechi, nelle due facciale laterali, privilegiando invece i fronti a est e a ovest non solo per motivi di irraggiamento, ma anche perché uno è prospiciente la piazza e l’altro sull’area di Paolo Sarpi.
Il progetto del prospetto principale ha puntato al ridisegno della facciata con uno schema reticolare composto da elementi metallici articolando il fronte sulla piazza in una griglia ordinata e omogenea. E’stata dunque realizzata una nuova facciata con elementi orizzontali ben delineati e riconoscibili, incorniciati tra loro da due elementi principali, inferiore e superiore, ed elementi intermedi minori in ordine di grandezza – che vanno a mascherare la struttura portante in carpenteria metallica dell’edificio esistente e che viene mantenuta – intervallati tra loro da partizioni verticali. Il sistema di serramenti infatti viene attestato all’interno della griglia garantendo così un gioco volumetrico che, grazie a questa alternanza tra pieni e vuoti, rompe così il rigido schema del precedente progetto che era giocato invece su fasce orizzontali di colori differenti.
Dunque abbiamo pensato a un sistema di facciata estremamente regolare, a maglia quadrata, che recupera il linguaggio della carpenteria industriale: nel caso specifico, con un sistema di profili a sezione tipica del prodotto di serie ad H di dimensioni variabili che si incrociano in orizzontale e in verticale con esaltazione di sistemi di fissaggio a secco e bullonature lasciate volutamente a vista – e anzi sovradimensionate – per caratterizzarne la presenza, in maniera tale che l’atmosfera si mantenga essere quella di un ambiente a vocazione industriale. Il tutto abbinato a spazi interni che al contrario di industriale non hanno più nulla perché sono adibiti a uffici di massimo livello qualitativo energetico e di performance,” precisa Paolo Asti, founder Asti Architetti.
La nuova facciata si apre verso lo spazio aperto pubblico della piazza con un elemento porticato a doppia altezza. Questo elemento architettonico privato lasciato a uso pubblico dialoga con la piazza, ospita gli accessi principali dell’edificio e svolge il ruolo di ripartizione del fronte permettendo la lettura del basamento, che si stacca anche cromaticamente con un forte colore grafite, in netto contrasto con il suo spiccato superiore di colore invece più tenue.
per risolvere una complicata situazione di cantiere: il fronte in oggetto era confinante con un impianto attivo di Unareti, la società milanese che gestisce l’energia elettrica. Il cantiere aveva dunque accesso limitato e necessità di tempi assai ridotti.
I nuovi elementi architettonici definiti da Asti Architetti fanno percepire l’edificio con più chiarezza rispetto al preesistente e lo caratterizzano maggiormente rendendolo più permeabile alla piazza.
- Edificio convertito a uffici con spazi commerciali al piano terra
- Committente: KRYALOS SGR S.p.A.
- Consulente per l’investitore: BARINGS REAL ESTATE ADVISERS
- Progetto architettonico e direzione lavori: Asti Architetti